di Alessandra Alessi

Il 2017 lascia presagire il boom dell’e-commerce, che già nel 2015 si era ben posizionato anche in Italia, con uno share più che raddoppiato, rispetto ai 12 mesi precedenti, raggiungendo il 19% delle transazioni, secondo i dati diffusi dal focus “E-commerce in Italia nel 2016” di Casaleggio e Associati. (Leggi). Basti ricordare che il fatturato e-commerce italiano è stato di circa 29 miliardi di euro. I maggiori player restano, tuttavia, i colossi esteri come Amazon o Zalando e il cinese Alibaba, che hanno attuato una massiccia politica di penetrazione del mercato, con campagne media aggressive. In Europa i 2/3 del fatturato totale – stimato in 477 miliardi euro – se lo spartiscono Regno Unito, Germania e Francia, mentre l’Italia si attesta al 7° posto, preceduta da Russia, Spagna e Olanda. Secondo uno studio condotto da Comieco, sono state stimate circa 120 milioni di consegne fisiche, in Italia, nel 2014. In termini di packaging rappresentano 120 milioni di confezioni.

Per quanto riguarda gli investimenti sul breve termine, secondo le ultime previsioni, la percentuale dei dealer, che investiranno in servizi di logistica cresce al 5%, rispetto al 2% del 2015. In questo ambito, un efficientamento della fase logistica comporta una riprogettazione di alcune tipologie di packaging. Sempre secondo l’analisi di Comieco, i packaging pensati per proteggere i prodotti nei punti di vendita, ad esempio dai furti, saranno superflui, in caso di una spedizione diretta dal magazzino al cliente finale.

Tra i mercati che più recentemente, hanno beneficiato di un rimbalzo grazie all’e-commerce, anche nel nostro paese, c’è senz’altro il food, declinato in varie modalità, dalla spesa online – in particolare cresce il fresco – alla consegna a domicilio di piatti pronti dai ristoranti. Su un fatturato 2015, che sfiora i 29 miliardi euro, il food ha una share dell’1,9%.

La crescita prevista per l’e-commerce alimentare nel 2016 è del 35%, superato solo dal beauty, che fa prevedere un +40%.

Il delivery apre una capitolo interessante non solo per i retailer, le aziende alimentari e del beverage, ma anche per i produttori di packaging, chiamati a fornire imballaggi adeguati alla complessa logistica dell’e-commerce, considerando anche le problematiche che caratterizzano il settore food. Ancora nel 2014, la piattaforma e-commerce Eataly Net è stata insignita con il Netcomm E-commerce Award . Franco Denari, Ceo dell’azienda digitale, ha affermato che: “gli elementi di forza sono stati l’alta qualità dei prodotti offerti e la scelta del packaging giusto”. Nel 2015 Eataly lanciava questo packaging per le vendite e-commerce, selezionato tra i finalisti dell’Oscar dell’imballaggio nello stesso anno (Leggi).

 “A prescindere dal fatto che una presentazione online possa essere più o meno accattivante, una spedizione danneggiata scoraggerà in via definitiva qualunque cliente dal pensare di effettuare un ulteriore acquisto. I materiali da spedizione devono essere considerati parte integrante dell’intero processo di vendita. Riuscire ad assicurare una consegna sicura dei prodotti e, al tempo stesso, offrire una confezione attraente e ammaliante permetterà di creare una customer experience estremamente efficace”, si legge su ecommerceguru.it.

I trend del packaging design, specifico per il segmento di vendita online, secondo Packaging Digest vedono una sempre maggiore attenzione verso un’immagine premium, atta a migliorare la consumer experience. In particolare si rileva nel caso dei brand che vendono solo online. Il packaging in questo caso rappresenta la prima interazione fisica con il brand stesso.

I key driver, a livello internazionale, sembrano essere scatole belle e brandizzate, senza che necessariamente abbiano costi eccessivi, tendenza alla via green come il frustration free di amazon, che attraverso l’uso di materiali rende semplice l’apertura di prodotti elettronici e infine efficienza sia di costi che di ingombro.