I servizi di food delivery sono ormai all’ordine del giorno e non c’è nicchia che non sia stata esplorata. Ma a quella dei pendolari non ci aveva ancora pensato nessuno. E invece ecco l’idea di Anna Prandoni, giornalista del cibo e scrittrice molto attiva nel mondo digitale, che a settembre 2016 ha dato vita a iCestini: il primo servizio di piatti pronti pensato proprio per chi va al lavoro in treno.

Lei ce la racconta così: ‘iCestini nasce da un bisogno non soddisfatto: dopo quasi vent’anni di onorato pendolaresimo e altrettanti di lavoro in ambito editoriale e gastronomico, ho capito che solo una cosa mi avrebbe cambiato le serate: un servizio di delivery che mi aspettasse in stazione! Da quell’idea alla sua realizzazione sono passati diversi mesi, e si sono costruite tante sinergie: innanzitutto con Lapo, editore per oltre vent’anni della testata ‘La Cucina Italiana’ e imprenditore sempre attento alle potenzialità del mercato. E poi con Roberta, professionista del marketing e con una vasta esperienza in ambito gastronomico, sia di prodotto che editoriale. Sono loro i propulsori di quest’avventura, che adesso conta nelle proprie fila un executive chef di grande esperienza, Fabio, una brigata di cucina al completo, una scrupolosa food&beverage, un esperto di logistica e tanti bikers pronti a inforcare le foodcycles per portare nelle stazioni la vostra cena.’

Dal pensiero all’azione, però il percorso è stato lungo e articolato. Quanto tempo prima avete iniziato a lavorare al progetto? ‘Abbiamo iniziato un anno prima, con due indagini di mercato, una quantitativa e una qualitativa, per capire bene quale fosse il nostro target di riferimento e quali bisogni non soddisfatti avessero. Poi è stato il turno del packaging: per me una delle parti più divertenti del progetto. Ho sempre lavorato in editoria, quindi ho visto le mie idee trasformarsi in pezzi giornalistici, in libri o giornali, ma mai in qualcosa di concreto e tangibile, come in questo caso. Le difficoltà più grandi che abbiamo incontrato sono state di igiene, per garantire che tutto fosse a norma HACCP. Quindi al bando tutte le velleità hipster che pure ci piacevano molto e concretezza: però su una cosa non abbiamo ceduto. Volevamo un servizio che fosse green, e abbiamo vaschette e pellicole 100% compostabili, che vanno nella frazione umida della raccolta differenziata. Per me, una bella soddisfazione nella lotta allo spreco.’

Il pack è poi stato ‘vestito’ con una grafica e un progetto molto accattivanti. Chi se ne è occupato? ‘Una volta individuati i clienti e capiti i contenitori, abbiamo coinvolto nel progetto un’agenzia creativa, Popodesign, che si è occupata con noi di studiare l’immagine coordinata. Volevamo dare fin da subito l’idea di naturalezza e di stagionalità, quindi per ogni stagione dell’anno ci siamo fatti preparare delle illustrazioni fatte a mano che rappresentano frutta e verdura. La cosa divertente è che l’illustratrice ha un orto biologico e produce quello che disegna: garanzia di perfetta verosimiglianza con l’originale!

Vi chiamate iCestini, da dove viene questo nome? Il nome è nato addirittura prima dell’azienda. Il primo file che conteneva l’idea di base del progetto aveva bisogno di un nome per essere salvato, e di getto l’ho nominato i cestini, perché volevo che ci fosse sempre il pic inc a guidarci. Quel pasto buono che trasporti e aspetti con ansia di gustare su un bel prato fiorito era il mio leit-motiv. E icestini non ci ha mai abbandonati, come anche il principio del pic-nic. Il pack che abbiamo sviluppato è infatti un box in cartone con manici di cotone morbido, perfetto per il trasporto ‘a spalla’ e studiato nelle misure perfette per contenere le vaschette, arricchito da una texture che è il nostro fil rouge e rappresenta la coperta da pic nic, caratterizzata da tutte le idee grafiche che ricordano le quattro stagioni. Foglie, pioggia, neve, prato, nuvole: c’è tutto per mettere i nostri consumatori di buonumore!’