Novità in arrivo in casa Assocompast. L’associazione, che ha appena riconfermato Alessandro Grassi alla presidenza per il biennio 2017/2019, cambia pelle e cambia nome. La novità è che da giugno si chiamerà AMAPLAST, come semplificare sarà identificata anche con l’acronimo AMP. Cambia anche l’estensione della mail in @amaplst.org, mentre invariati restano tutti gli altri dati.

Nuovo, invece, è il logo, tricolore, per enfatizzare l’identità nazionale. Il Presidente Grassi ha spinto sull’acceleratore del rinnovamento, sottolineando quanto la nuova denominazione possa rafforzare ulteriormente l’immagine dell’assocazione e delle 160 aziende rappresentate. Il nuovo nome e il nuovo, ancora più sintetico, acronimo rendono il nome più semplice anche da pronunciare, specialmente in ottica internazionale.

MACCHINE, ATTEREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE. UN COMPARTO CHE CRESCE.

Per quanto riguarda il sistema plastica-gomma-macchine-stampi, nel 2016 il surplus ha raggiunto un valore di 3,2 miliardi di euro (che sale a 7,4 miliardi se non si considera il deficit generato dalle materie prime), grazie a esportazioni per 22,9 miliardi. Molto positivo il contributo dei prodotti in plastica-gomma e di assoluto rispetto quello dei macchinari.

Nel 2015, la filiera italiana della plastica-gomma-macchine-stampi ha occupato il podio della classifica mondiale per saldo commerciale con 51 prodotti, contro i 45 del 2014.

Per quanto concerne il segmento delle macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma, i più recenti dati di commercio estero pubblicati da ISTAT ed elaborati dal Centro Studi Assocomaplast, riferiti ai primi due mesi dell’anno in corso, mostrano un ottimo andamento per entrambi i flussi. Infatti, le importazioni risultano in aumento del 16,1% rispetto allo stesso periodo del 2016 mentre l’export segna un +10,3%.

Tali progressioni a due cifre confermano il clima di moderato ottimismo rilevato negli ultimi mesi tra i costruttori italiani e testimoniano da un lato la perdurante tendenza positiva del mercato interno – che, dopo un lungo periodo di stagnazione, sembra aver riacquistato una certa vivacità – dall’altro il rafforzamento delle esportazioni, da sempre motore propulsivo del settore, a cui è destinato mediamente oltre il 70% della produzione.

Produzione che – come ha ricordato il Presidente Grassi nella sua relazione ai soci – in base alle stime del Centro Studi Assocomaplast nel 2016 ha superato il valore di 4,2 miliardi di euro, tornando ai livelli pre-crisi, grazie anche al buon andamento delle vendite all’estero che, con un incremento dell’1,7% sul 2015, hanno toccato un nuovo record storico, portandosi a poco meno di tre miliardi di euro.

L’ultima indagine congiunturale svolta da Assocomaplast tra i propri associati a fine maggio relativamente al semestre in corso rispetto al precedente rileva un mood tendenzialmente positivo sia per quanto concerne l’andamento del fatturato – in miglioramento per il 39% degli intervistati e stabile per il 49% – sia relativamente al trend della raccolta ordini – in crescita per il 42% del campione e stabile per il 52%.

“Pur con tutta la prudenza del caso” ha dichiarato Grassi “i costruttori italiani di macchine per materie plastiche e gomma si dimostrano moderatamente fiduciosi anche per il 2017, attendendosi un ulteriore miglioramento di produzione ed export, stimato intorno ai due punti percentuali.” Ciò anche in considerazione delle misure a sostegno degli investimenti in beni strumentali – superammortamento, iperammortamento, nuova Sabatini, detrazioni fiscali per attività di ricerca e sviluppo – messi in campo anche e soprattutto nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0. A tal proposito, il Presidente Grassi ha sottolineato “Per la prima volta, dopo decenni, abbiamo visto una reale pianificazione di politica industriale. Industria 4.0 è sicuramente una grande opportunità per le nostre aziende e per i nostri clienti.”

Fonte: Amaplast