Che design e packaging siano “pappa e ciccia” è un dato di fatto. Non esiste packaging che assolva le proprie funzioni, senza un progetto dietro e un’immagine fuori. Ma spesso c’è un passaggio in più, un piccolo ulteriore sforzo che permetterebbe di raggiungere il traguardo del design for all, leggi packaging for all. Secondo la spagnola Design for all Foundation è un requisito essenziale per il 10% della popolazione mondiale e necessario per il 40%. Ma quali sono i criteri per possa calzare a pennello il nome di design for all? La fondazione riporta un decalogo di 8 semplici criteri: rispettoso, sicuro, salutare, funzionale, comprensibile, sostenibile, conveniente e attraente.

Innanzitutto delle rispettare la diversità, nessuno deve sentirsi escluso dal suo utilizzo, in una parola, accessibile a chiunque. Come secondo requisito, spicca la sicurezza per tutti gli utilizzatori, insomma deve essere designed with safety in mind. Non può costituire un rischio per la salute, per esempio per i soggetti allergici. Deve essere progettato in modo che funzioni senza difficoltà. Deve essere comprensibile, al di là della lingua o del livello culturare: simboli facilmente riconoscibili, zero parole, testo distribuito in modo armonico, per evitare confusione. E poi deve essere realizzato con uso coerente e corretto dei materiali, per prevenire conseguenze sulle future generazioni. Deve poi essere fruibile e, infine, deve risultare gradevole da un punto di vista emozionale e sociale.