di Flavia Mabilia

Le informazioni sulla sicurezza dei prodotti alimentari assumono sempre più rilievo per le aziende europee, non solo sulla base dei criteri quadro predisposti dalle normative comunitarie, ma soprattutto per la crescente richiesta da parte dei consumatori. In attesa di un’armonizzazione normativa comunitaria, le grandi multinazionali stanno sviluppando standard interni di conformità, mentre le piccole e medie imprese temono barriere all’ingresso nei mercati dei singoli stati.

Dai produttori di materiali e oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari (MOCA) fino ai rivenditori finali, tutti gli operatori della filiera necessitano quindi di supporto tecnico per la valutazione della sicurezza effettiva di questi materiali e delle sostanze non intenzionalmente aggiunte (NIAS). I materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti sono una potenziale fonte di contaminazione alimentare, poiché possono rilasciare sostanze migranti con diverse caratteristiche tossicologiche a seconda della loro composizione chimica, del tempo di esposizione e delle condizioni fisiche in cui si trovano. La loro identificazione è un parametro critico, dal momento che si tratta per la maggior parte di sostanze sconosciute, non listate e non intenzionalmente aggiunte.

Le potenziali fonti di NIAS si possono classificare in quattro gruppi principali:

  • Processi degradativi di materiali in seguito ad esposizione ad alte temperature, microonde o a processi di irradiazioni.
  • Impurità presenti nel materiale grezzo o negli additivi.
  • Composti di neo-formazione che si sviluppano per reazione tra sostanze presenti nel materiale di partenza.
  • Contaminanti provenienti dal processo di riciclo del materiale stesso.

IL METODO pH

L’approccio scelto da pH, laboratorio di Tuv Italia, prevede uno screening qualitativo e semi-quantitativo, e sull’applicazione di una soglia di preoccupazione tossicologica (TTC, Threshold of Toxicological Concern), che porta all’identificazione di tutte le sostanze migrate oltre tale soglia. In base all’elenco delle sostanze aggiunte (IAS) indicate dal cliente, è possibile discriminare NIAS attesi e non, basandosi sull’analisi dei cromatogrammi e spettri di massa. I nostri laboratori possono inoltre realizzare uno studio chimico sull’origine o le cause della presenza di NIAS, ed eventualmente effettuare una valutazione tossicologica in base all’esposizione con strumenti adeguati.

Flavia Mabilia, Responsabile Commerciale di pH

Food Contact Expert

In programma, a Monaco di Baviera, il 28 e 29 marzo 2018

L’agenda sarà online a partire da dicembre 2017 qui