Cosa succede nel mondo del lusso? In controtendenza con un’economia che stenta a decollare, dopo anni più o meno bui in tutto il globo, il mondo del lusso sembra tenere e forse anche crescere. Il packaging di lusso la fa da padrone in alcuni comparti del beverage e nella cosmetica top di gamma, oltre che nella moda, accessori e gioielleria. Per capire come evolvono i consumatori e i modelli distributivi, la Fondazione Altagamma ha commissionato uno studio specifico, che ha circoscritto i top spender mondiali (Consumer True luxury) a circa 17 milioni di persone che, da sole, sono responsabili del 30% degli acquisti. Ben più ampio è invece il numero dei consumatori di prodotti di alta gamma, che comprende anche prodotti unbranded, eccetto auto e yatch. Le proiezioni al 2023 sono di circa 490 milioni di persone, per una spesa totale di 1.185 miliardi di Euro. Mentre il segmento lusso rallenta la sua crescita, la piramide del top di gamma, invece, continua a correre. I top spender si concentrano in particolare in Cina e Stati Uniti e stanno orientando i propri consumi verso i mercati interni. I cinesi, in particolare, nel 2016 hanno effettuato il 65% degli acquisti nel mercato locale, contro il 39% del 2014. Per quanto riguarda i canali distributivi, si sta delineando una nuova geografia, con un downgrade dei retail monomarca, a vantaggio della multicanalità: cresce l’integrazione tra l’online e il piccolo negozio, più produttivo e meno standardizzato e più attento alla customer experience.

Cosa succede nel packaging? Premesso, che si parla principalmente di carta, shoppers, astucci e scatole – come afferma il creative director Paolo Prossen, da alcuni anni votato al restyling di loghi e packaging per i top brand come Borsalino o Antonino Valentini – il lusso cerca oggi anche la semplicità e la sostenibilità. Se, da una parte, non cala la richiesta di effetti di stampa ricercati, nella scelta delle carte si guarda con rinnovato interesse al classico kraft liscio, ma – conditio sine qua non – che provenga da gestione forestale responsabile (FSC). Il nuovo lusso è improntato a raffinatezza e sobrietà: carte havana e nero, in differenti texture, con o senza disegni e trattamenti superficiali, diventano il prodotto più richiesto dai brand top di gamma.

LVMH A DOPPIA CIFRA

Per il solo comparto Cosmesi e Profumeria, il noto marchio del lusso Lvmh, nel primo semestre 2017, ha segnato una crescita di circa il 14% pari a 2,67 miliardi di euro, come riporta il magazine Pambianco. L’utile operativo, per il gruppo di Bernard Arnault, è aumentato del 7%. A far da traino i brand Dior con J’adore e Miss Dior per i profumi, il lnacio del nuovo Mon Guerlain, con testimonial la celeb Angelina Jolie e per il segmento trucco, la spinta arriva dalla linea di rossetti Givenchy. Forte crescita anche per il selective retailing Sephora, con un aumento del 15%.