GRANDE OPPORTUNITA' PER IL PACKAGING OUT-OF-HOME

Anche l’Italia, il Paese della buona cucina, si apre alla consegna di pasti a domicilio: quella che fino a pochi anni fa sembrava, agli italiani, una “americanata” vista tante volte in TV, è diventata un lusso e un privilegio apprezzato e decisamente sfruttato. Sono diversi, ormai, i servizi di asporto attivi nel Belpaese: Deliveroo, Just Eat, Foodora, UberEATS, per un mercato in continua espansione, in cui i player si moltiplicano costantemente. Contrariamente a quanto la cultura italiana, fatta di buona cucina casalinga, di passione ai fornelli e di ricette tradizionali di lunga data, possa fare pensare, infatti, anche gli italiani non rinunciano al piacere di gustare un cibo gourmet di alta qualità non cucinato in casa e senza necessariamente recarsi al ristorante.

 Secondo gli ultimi dati ufficiali diffusi da Just Eat, approdata nel Belpaese solo nel 2011, in Italia ci sono 4.800 ristoranti affiliati all’azienda, che serve oltre 400 comuni in 19 regioni, con un numero di clienti in continua crescita. Secondo il Censis (dati marzo 2017) sono infatti già 19,4 milioni gli Italiani che acquistano cibo take-away online, da inquadrare in un trend di rinnovata attenzione al fattore cibo, dopo un drastico calo della spesa alimentare a causa della crisi economica. Il mercato italiano, secondo il Censis, continua a rispondere a logiche consolidate, ma allo stesso tempo vede emergere fenomeni del tutto nuovi.

 Le survey Nielsen “Global Health and Ingredient-Sentiment” e “Global Out-Of-Home Dining” condotte su un campione di oltre 30.000 individui in 61 Paesi, ci dicono che oltre 2 italiani su 3 si dichiarano preoccupati dalle quantità di ingredienti artificiali contenute nei cibi. Il 66% degli italiani ritiene il cibo preparato in casa più sano, ma nonostante tutto un quarto della popolazione sceglie di andare al ristorante almeno una volta alla settimana. È la cena il pasto più comunemente consumato fuori casa (70%); quando escono, gli italiani si recano prevalentemente in ristoranti tradizionali (44% del campione rispetto a una media europea del 31%).

 Il successo di questi nuovi servizi in Italia è dato dal suo andare ben oltre la praticità di una consegna di pasti a domicilio: il food delivery qui è apprezzato per la varietà di scelta nei gusti e nei cibi da assaporare, per la velocità nella consegna e comodità di pagamento, ma soprattutto per il tenore medio-alto dell’offerta alimentare. Non deve essere visto come una semplice comodità, quindi, ma come un vero e proprio lusso personale.

 I servizi di consegna pasti a domicilio permettono, di fatto, ai ristoranti di ampliare la platea di clienti. Nasce così l’esigenza di rendere riconoscibile il brand legato al prodotto alimentare anche al di fuori delle mura del ristorante stesso: è qui che entra il gioco il packaging. La nuova ricerca dell’istituto Smithers Pira, commissionata dal Gruppo Asia Pulp & Paper (APP), rileva che il mercato europeo del packaging out-of-home (OOH) crescerà del 6% per raggiungere un valore totale di 6 miliardi € entro il 2020, proprio grazie all’incremento dei mercati fast food e fast-casual. Solo in Italia, il ritmo medio di crescita è pari all’1,2% annuo.

 In generale, i mercati del packaging sono stimati in crescita sia nell’Europa Occidentale sia in quella Orientale. Secondo la ricerca, il valore totale del mercato del packaging nell’Ovest Europa nel 2016 è stato pari a 184 miliardi di dollari, con un’attesa di crescita del 2,8% annuo fino al 2020. Per l’Est Europa, un mercato senz’altro meno saturo rispetto a quello dell’Europa Occidentale, la crescita stimata è ancora più promettente: +3% annuo a partire da un valore base di 48,1 miliardi di dollari registrato nel 2016. In tutto il continente, la popolarità crescente della consegna a domicilio e dei fast food porta a prevedere entro il 2020 un sorpasso da parte di tali settori sulla quota di mercato dei ristoranti full-service.

Il packaging per il mercato OOH è da sempre un segmento importante della linea di prodotti di Asia Pulp & Paper, che ai pasti a domicilio dedica Foopak e Sinar Kraft. La gamma della linea Foopak è costituita da imballi a contatto con cibo e bevande per il retail food & beverage. La gamma di prodotti spazia dalle carte ai cartoni e cartoncini oleati, cupcake e altri prodotti da forno. L’intera gamma Foopak è conforme ai più elevati standard internazionali per igiene e salute. SinarKraft è una gamma di packaging multistrato in cartone e cartoncino. Il prodotto, a tre strati, è costituito da strati kraft composti da fibre di legno duro sbiancate e uno strato interno in kraft non bianchito. SinarKraft è certificato PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification) e offre massima resistenza alle temperature fredde, rendendolo ideale per il confezionamento di bevande e per il packaging dei surgelati.

E dopo aver accolto con grande entusiasmo la bella novità della consegna a domicilio arrivata dall’estero, l’Italia promette di continuare a dettare le tendenze internazionali in termini di buon cibo e alimentazione. Continua, infatti, a consolidarsi la start-up Foorban, che inaugura una nuova forma di food tech e delivery: un modello integrato di consegna a domicilio basato sul controllo diretto di tutto il processo, dalla cucina alla consegna, grazie alla collaborazione di un team di chef che prepara direttamente i piatti ordinati, senza passare dai ristoranti, con consegna garantita entro soli 20 minuti dall’acquisto. Si tratta di un vero e proprio ristorante digitale, che serve esclusivamente a domicilio, per ora solo nella città di Milano. L’idea nasce dalla constatazione che l’offerta attuale di food delivery in Italia si basa su due modelli di business: i marketplace, piattaforme che permettono solo di ordinare il cibo dai vari ristoranti, migliorando la loro visibilità online, e quello che comprende invece anche la consegna a domicilio vera e propria. Foorban è invece un modello integrato che permette di controllare tutto il processo: dall’ordine alla preparazione, fino alla consegna. Un modello inedito e originale, che per ora sembra funzionare: 600 le ricette ideate, 4.000 i pasti consegnati nel solo mese di marzo, e un nuovo round di finanziamento da parte di investitori privati pari a 650.000 euro.

Sarà l’Italia, questa volta, ed esportare un modello vincente in tutto il mondo?

Laura Barreiro

Sustainability and Stakeholders Engagement, Europe – ?Asia Pulp & Paper Group