Comunicare è vendere. Forse l’equazione non è così lineare, ma sempre più, mettere a punto strumenti di comunicazione di alto profilo, rappresenta un valido supporto. Parlando di packaging e di materiali per il packaging, specialmente nel settore del lusso, l’attitudine a realizzare prodotti editoriali, cataloghi e collezioni è la normalità. Come in una collezione di prèt-à-porter, anche nel settore cartario, si lavora sul visual, uscendo dallo stereotipo del below the line più basic. Le aziende più creative allargano i propri orizzonti creando cataloghi, che diventano opere d’arte, oggetti di culto, quasi da collezionare. Sfogliando questi catloghi è facile prevedere le tendenze che ci aspettano. E avvicinandoci alla prossima stagione fall/winter, il nero torna a farla da padrone. Anche nel settore delle carte. Uno dei più bei visual in circolazione raccoglie la gamma di nero Favini. L’azienda ha utilizzato le tecniche di stampa più sofisitcate per realizzare una vera opera di arte contemporanea. Il booklet Favini evoca un vero e proprio giro del mondo, in 15 pagine di carta nera, che evocano i più noti skyline metropolitani. Tutte le sfumature e le finiture del nero vengono declinate in 17 diverse carte, a raffigurare diverse metropoli, utilizzando differenti tecniche d stampa. Se Roma è stata rappresentata con stampa digitale su carta matt, New York è su carta satin, con finitura in vernice trasparente e poi ci sono Mosca e Kuala Lumpur, Sydney e Colonia. Nel catalogo Skylines i profili delle città, impressi su carta nera, come le mannequin di una sfilate, fanno ammirare l’ultima collezione di casa Favini

Eugenio Eger, Amministratore Delegato di Favini: “Gli ottimi risultati degli ultimi anni riflettono la capacità di Favini di cogliere al meglio le opportunità di mercato, a prescindere dall’andamento dei principali fattori produttivi. Il rafforzamento di Favini si poggia su una presenza forte nei mercati di riferimento a livello mondiale e una struttura produttiva dinamica ed efficiente. Riteniamo che questi elementi costituiscano una solida base per ulteriori opportunità di miglioramento nel prossimo futuro”.

I DATI FINANZIARI DI FAVINI

Il fatturato dei primi sei mesi si è confermato a 84,6 milioni di euro, L’EBITDA è cresciuto a 11,5 milioni di euro, +10,6% (nel 2016 era stato pari a 10,4 milioni di euro) e l’utile ante imposte si attesta a 4,8 milioni di euro, pari al 5,7% sul fatturato. Positiva anche la generazione di cassa, che negli ultimi 12 mesi è stata pari a 10,8 milioni di euro.

Dal 2008, anno in cui il fondo di turn around Orlando è entrato in azienda acquisendo la maggioranza e iniettando liquidità, Favini ha vissuto una vera e propria escalation al successo.