Dal 2015 l’Istituto Italiano Imballaggio è un convinto supporter della campagna “spreco zero” di Last Minute Market, attivo sul tema dello spreco alimentare. L’Istituto ha portato il proprio contributo tecnico – scientifico al dibattito, facendosi portavoce del ruolo che il packaging assume, nel ridurre e prevenire le perdite alimentari.

Dall’ultimo report, presentato lo scorso luglio, a Roma, è emersa un’interessante novità, che si riassume una vera a propria inversione di tendenza nello spreco di cibo. Il 39% degli Italiani dichiarano, infatti, di sprecare meno di due anni fa. Secondo gli ultimi dati dell’osservatorio Waste Watcher, 6 Italiani su 10 buttano cibo 1 sola volta al mese e talvolta, anche meno di frequente. Sono saliti a 9 su 10, gli Italiani che si sentono in colpa, se buttano cibo, ancora commestibile. Nonostante il miglioramento evidente, la piaga dello spreco non è debellata e, infatti, si calcola che lo spreco medio mensile sia di circa 3 kg pro capite, un dato ancora troppo alto, perché in termini di costi annui, si traduce in 8,5 miliardi di €, ovvero lo 0,6% del PIL.

IL NETWORK SPRECOZERO.NET

Per favorire la svolta culturale, verso l’azzeramento dello spreco, Andrea Segrè, ideatore della campagna Spreco Zero, è necessario agire con la prevenzione e con una campagna capillare di educazione. In questo sforzo, è affiancato da Anci, associazione dei comuni italiani e da un network di sostenitori tra cui Camst, Conapi, Mielizia, Alce Nero, Istituto Italianp Imballaggio, Giò Style e il media partner Radio 2 Rai.

GLI ITALIANI E LO SPRECO DI CIBO