LE DIMENSIONI DEL SETTORE
Il mercato dell’acqua confezionata ha concluso il 2017 registrando ottime performance, con la produzione in crescita del 5,7%. Il trend è stato influenzato da una parte da fattori climatici, estate molto calda, e di mercato, riprese generale dei consumi. Il mercato interno cresce del 5,4%. Ottime anche le esportazione che crescono del 10%.
Il 73% del di questa area è costituito da acque naturali che nel 2017 crescono a volume del 7,5%. Le acque effervescenti naturali, che rappresentano il 13%, crescono, sempre a volume, del 9,5%. Restano meno performanti le acque minerali frizzanti con anidride carbonica addizionata che registrano si una crescita ma al disotto della media delle altre tipologie di acque, +3% a volume.
Secondo i dati di Mineracque nel 2017 sono state prodotte circa 14.800 milioni di litri di acque confezionate, i consumi interni sono circa 13.450 mln di litri con un saldo commerciale pari a 1.350 milioni di litri.
Per quanto riguarda la distribuzione circa il 70% del mercato è imputabile alla grande distribuzione, Iper mercati, Supermercati, superettes e discount, il 21% è rappresentato dall’Horeca, cataring e vending, il restante 9% è ad appannaggio delle vendite al dettaglio tradizionali + il porta a porta.
Il mercato italiano delle acque minerali è molto particolare rispetto al resto del mondo, infatti nel nostro paese sono presenti molteplici fonti e più di 200 aziende imbottigliatrici. Questo comparta che le scelte dei consumatori siano fortemente legati alla territorialità sia della fonte che dell’azienda imbottigliatrice. Quindi sicuramente ci sono marchi leader che coprono i consumi dell’intero territorio nazionale, ma a livello territoriale anche i piccoli marchi riescono a ritagliarsi ottime quote di mercato. I tre leadr del settore a livello nazionale, che ricoprono circa il 43% del mercato son Sanpellegrino, Fonti Vinadio e acqua Minerale San Bendetto.
Il 2018 dovrebbe segnare una conferma di crescita della produzione intorno al 4%, guidato essenzialmente da una crescita sia delle esportazioni che del consumo interno, entrambi dovrebbero crescere del 4% circa.
IL CONFEZIONAMENTO
Il mix del packaging relativo al settore acqua confezionate vede orami da anni una netta prevalenza delle bottiglie in plastica, il rapporto vetro/PET è ormai assestato da anni. La quota di mercato delle confezioni in plastica ricopre l’82%, il vetro, suddiviso tra rendere e perdere rappresenta il 16%. Il restante 2% riguarda i boccioni e i brik. Negli ultimi anni sono i formati ad aver dato un po’ di movimento all’interno del mix del packaging dell’acqua minerale. La tendenza degli ultimi anni è verso i formati più piccoli, comodi da trasportare è più fruibili nella quotidianità. Il bere acqua è diventato ormai uno stile del vivere sano, e la maggiore quantità di acqua giornaliera viene consumata fuori pasto, da qui la comodità di packaging leggeri e formati ridotti. I formati da 75 cl sono quelli che hanno avuto un tasso di crescita maggiore +20% a volume nel 2017, ma si consideri anche i formati da 1 litro che fino a soli 5 anni fa non avevano praticamente mercato, nel 2017 ne rappresentano circa il 2%. Altro formato in forte espansione è il 25 cl, quella che viene definito formato baby. Le bottiglie in vetro registrano una netta prevalenza del rendere e sono utilizzate prevalentemente nella ristorazione e nei consumi domestici del canale di vendita porta a porta. Il confezionamento in vetro ancora oggi è sinonimo di eleganza, per questo motivo che alcune marche che si rivolgono a quello che viene definito mercato delle acque di lusso confezionano quasi esclusivamente in bottiglie di vetro.
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