di Marilde Motta

Tutto è lusso

Un aspetto che emerge chiaramente a LuxePack è l’estensione raggiunta dal concetto di lusso, i nuovi settori merceologici che ingloba e gli infiniti modi in cui si palesa.

La riflessione

Lusso è un concetto che presenta una elasticità e plasmabilità straordinarie per ammantare tantissime categorie merceologiche e stabilite una scala di valore con gradi infiniti, ma anche con equivalenze. Così premium, serie limitata, personalizzazione, bespoke sono termini che talvolta si sostituiscono a lusso e chiedono al packaging di dare conferma della loro essenza attraverso forme inedite, materiali espressivi, processi di stampa che stupiscono. Si sono viste a LuxePack straordinarie bottiglie in vetro non destinate alla profumeria, come si potrebbe immaginare, ma al settore degli spirit, agli oli d’oliva extra vergine, alle acque minerali (con una conseguente nuova iper-segmentazione del mass market). La creatività si è concentrata sulla piqûre, trasformando il fondo rientrante della bottiglia in un gioiello barocco. Si è rivista la ceramica e la porcellana per il settore cosmetico, ma anche per il food d’alta gamma.

 

Non c’è solo il foie gras a rappresentare il lusso commestibile, ma molti chef stellati hanno avviato la produzione e distribuzione, anche via e-commerce, delle loro creazioni culinarie, che richiedono confezioni contact food capaci di proteggere l’autenticità dei sapori e packaging secondari che anticipano il piacere gustativo. In francese “papier de soie” suona sicuramente meglio di carta velina, tuttavia questo eclettico materiale ben interpreta l’estensione del lusso intervenendo, a mezza via, fra la confezione primaria e quella secondaria. Un’aggiunta seduttiva per colori e semi trasparenze, un intermezzo strategico per dare solennità alla cerimonia dell’apertura della confezione, con il tipico croccante rumore che la cadenza ad arte. In tema di trasparenze, la plastica sta accorciando le distanze con il vetro, ne sono un esempio le nuove resine evolute ormai adottate anche dalla haute parfumerie. I metalli (scatole e cofanetti in particolare) hanno trovato nuovi settori da servire per rafforzare le sembianze high-tech di un prodotto, si sono visti contenitori in alluminio, o in acciaio per marche di orologi così come per cosmetici con formulazione avveniristica. Il materiale più trasversale a un lusso che si estende a dismisura è la carta, in tutte le grammature e consistenze possibili, con texture, finiture e colori che hanno ormai assunto la frequenza semestrale di cambiamento delle collezioni di moda. Una carta trasformista per dare alla marca una identità concreta quando il prodotto viene riposizionato verso l’alto.

Marilde Motta

in aziende e in agenzie internazionali, si occupa di comunicazione dal 1978 fino al novembre del 1985, quando fonda Ad Personam®, impostandola come unità di supporto strategico e gestionale nella comunicazione. Dal 1982 collabora a riviste e dal 1990 tiene corsi, corredati da manuali, in università e enti di formazione.