CONSUMATORI E INDUSTRIA: UN APPROCCIO POSSILE

Come emerso nell’annuale assemblea dei soci, dello scorso 16 maggio, L’Istituto Italiano Imballaggio ha, tra i suoi target privilegiati, il consumatore, il fruitore ultimo di gran parte del packaging, quello che lo acquista con i prodotti, che quotidianamente si confronta con i servizi che offre – come la pelabilità, la richiudibilità, l’allungamento della shelf life, le informazioni che riporta, tanto per dirne alcuni – ma anche quello che, quotidianamente, si cimenta con la raccolta differenziata e talvolta, anche con l’opzione “riuso domestico”.

Come raggiungerlo? E a che pro?

I mezzi sono diversi, il motivo uno solo: renderlo consapevole dei valori, di cui il packaging è portatore sano. Rendere il cliente finale consapevole del fatto che il packaging è uno strumento di progresso. Non solo (come se fosse poco!) conserva, protegge, garantisce l’igiene, trasporta, eroga, informa, induce ad operare una scelta piuttosto che un’altra, ma offre di fatto dei servizi concreti, che rendono la vita più agevole, più consona alle proprie esigenze e ai propri ritmi, tra lavoro, famiglia e viaggi. Ciò detto, è un target bombardato da milioni di messaggi promozionali, che in alcuni illuminati casi, si è dipanato anche attraverso il packaging o raccontando la novità del proprio packaging. Ma il consumatore, è distratto, usa sì,  ma senza prestare attenzione. In compenso si accorge quando qualcosa non “funziona” o meglio non offre un servizio atteso.

Una delle strade scelte per approcciare la categoria è stata la strada delle associazioni consumeristriche, spesso agguerrite e sospettose, ma anche disponibili ad approfondire e a individuare elementi positivi. La prima collaborazione è consolidata da anni e riguarda Altroconsumo, che offre contributo e patrocinio nella valutazione dei finalisti al contest che premia i Best Packaging, con l’Oscar dell’imballaggio. Più recente è l’aproccio con altre importanti realtà nazionali, come Unione Consumatori. Sul n.266 del mensile di informazione sui problemi del consumo e dei consumatori, fondato da Vincenzo Dona, Le scelte del consumatore, è stato dedicato ampio spazio al ruolo del packaging come deterrente per lo spreco, in particolare alimentare. I contenuti sono tratti da un recente studio, pubblicato dall’Istituto, dal titolo IL PACKAGING ALLUNGA LA VITA, in cui vengono messe in luce, con esempi concreti, alcune delle più efficaci modalità messe in campo dalle aziende, per supportare il consumatore nel contenere lo spreco. L’articolo ribalta stereotipo, secondo cui l’imballaggio non è altro che uno strumento di marketing, per portare l’attenzione sulle funzioni, non facilmente percepibili e al relativo valore etico, di strumento che aiuta a limitare le perdite e lo spreco di cibo. Lo stesso contenuto è stato anche ripreso da Agostino Macrì, sul blog Sicurezzalimentare.it e scaricabile a questo link. Esempi questi di sintonia di intenti, sinergia e di approccio deontologico, che mette in contatto conmatori e industria, in modo costruttivo.