di Laura Barreiro, APP

Alcuni principi creativi raccomandati dal Gruppo Asia Pulp & Paper per la progettazione e il design di una “esperienza di imballaggio e di disimballaggio” che sia condivisibile

 

Sempre più operatori di mercato stanno spostando il paradigma dal concetto “packaging uguale ‘sede temporanea’ del prodotto” a “packaging uguale ‘brand experience’”. Questo fenomeno è destinato a penetrare sempre più in tutti i canali, mercati e settori che implichino l’uso di packaging. Un approccio al packaging, che sia più in ottica di “artigianalità” che “industriale”, e che sia orientato al viaggio del prodotto, consente ai brand di fornire messaggi ai consumatori in grado di costruire legami potenti ed emotivi. Aiuta, inoltre, a rafforzare i punti di distinzione, può permettere un posizionamento di alto livello sul mercato e giustificare prezzi premium.

Un grande visionario e influencer del mercato, Steve Jobs, aveva chiaramente compreso questo potere. La biografia di Steve Jobs di Walter Issacson cita il manager di Apple Johnathan Ive: “Steve e io trascorriamo molto tempo sugli imballi”, ha affermato Ive. “Adoro il processo di disimballaggio: progettate un rituale di disimballaggio per rendere il prodotto speciale, perché il packaging può essere un teatro, può creare una storia”.

I concetti di “rituale” e di “teatro” sembrerebbero molto lontani dalle questioni tipiche relative all’imballaggio quali possono essere costi, pesatura e protezione. Ma è importante ricordare che l’esperienza del cliente comprende anche la modalità con cui il prodotto finisce nelle sue mani, nella casella di posta o sull’uscio di casa sua. Quella prima impressione può rendere il prodotto migliore e il brand più desiderabile, oppure può creare una percezione negativa che potrebbe offuscare entrambi.

Quindi come creare un packaging che sorprenda? Cosa rende l’apertura di un pacchetto un’esperienza che le persone vogliano condividere? Superare questa sfida non è impossibile. APP, infatti, ritiene che alcuni principi creativi possano essere di supporto per progettare esperienze di packaging veramente “condivisibili”.