Quando il design fa la differenza e vale non solo una nomination all’Oscar (dell’imballaggio ndr) , ma anche l’assegnazione dello stesso, da una Giuria competente, che di premi, negli anni ne ha assegnati molti. Design, innovazione, marketing e un occhio sempre ben aperto sul tema ambientale, ma anche eccellente sinergia con i fornitori, questi sono gli elementi che hanno portato Ferrero ad aggiudicarsi il riconoscimento.

Vladut Vezeteu, nel ritirare il premio, lo scorso 14 maggio, durante l’evento di Repubblica e H-Farm, Talks on tomorrow, organizzato in collaborazione con Istituto Italiano Imballaggio e Conai, ha voluto sottolineare quanto il lavoro di squadra sia stato importante per il raggiungimento di questo risultato. Non solo lavoro di squadra all’interno dell’azienda, ma anche con i fornitori, a partire da chi ha disegnato la nuova bottiglietta dell’Estathè, lo studio MrSmith, che da anni collabora con Ferrero su diversi progetti di packaging, ma anche con il produttore Verallia.

“Questa collaborazione è stata essenziale – dichiara l’azienda – per risolvere dal punto di vista tecnico l’apertura degli stampi della tecnologia presso-soffio, per permettere l’estrazione della bottiglia senza problemi di sottosquadri nonostante le geometrie molto complesse”.

La nuova bottiglietta in vetro completa la gamma, affiancando l’iconico bicchierino, ormai storico del tè freddo, secondo Ferrero. La nuova bottiglietta è concepita per il consumo fuori casa, innovativa nella scelta del tappo ring pull, sostenibile nella scelta del vetro, grazie alla riciclabilità totale, riconosciuta dal consumatore e, originale nel design, che reinterpreta, in chiave moderna, le “cannule” iconiche dello storico brik, tanto amato dai cultori di Estathè.

Il design – che è  stato depositato da Ferrero – si è concentrato su un tratto distintivo del corpo della bottiglia, il twist delle dorsali, che apporta dinamicità al disegno del contenitore. Insieme alla trasparenza naturale del vetro conferisce un’immagine premium al prodotto.