Il consumer trend index di Nielsen misura la percezione delle prospettive di lavoro locali, della finanza personale e della volontà di spendere. I livelli di trend consumer al di sopra e al di sotto, di una baseline di 100, indicano, rispettivamente, gradi di ottimismo o pessimismo.

Il consumer trend index (CTI) della Cina ammonta a 115 punti nel primo trimestre di quest’anno, con una crescita di due punti sul trimestre precedente, secondo l’ultimo studio di Nielsen. Le ragioni sono da ricercare – secondo Nielsen – nelle politiche del governo in materia di tassazione tanto sui lavoratori che sulle aziende, migliorando la vitalità delle imprese. Ha inoltre implementato politiche a sostegno dell’occupazione e spinto sulla strada dell’innovazione e incoraggiato l’imprenditorialità. Questi fattori creano un ambiente favorevole per un’occupazione stabile e la propensione a spendere risulta in aumento, il che stimola ulteriormente la vitalità del mercato.

Le donne della classe media cinese hanno un alto reddito, una posizione elevata sul lavoro e sono altamente istruite. Autonomia, ego e fiducia sono le loro etichette. La loro autonomia si riflette principalmente nel forte senso dell’autostima e della stretta cerchia sociale. Secondo i dati Nielsen la CTI femminile della classe media è più alta della media nazionale:130 punti contro una media di 115.

La capacità di guadagno e di spesa delle donne del ceto medio, è sostanzialmente in aumento. I dati di Nielsen hanno mostrato che, rispetto allo scorso anno, il 65% di loro ha avuto a disposizione denaro, che è stato speso principalmente per l’educazione dei figli (40%), la cura della persona (29%), la cultura e l’intrattenimento (15%), investimenti e Finanza (25%), forma fisica(11%) e acquisto della prima auto (7%).

Per quanto riguarda le abitudini di consumo, lo studio ha evidenziato che le donne del ceto medio si affidano all’e-commerce per una vita comoda. I dati di Nielsen hanno mostrato che il 54% di loro ha fatto un numero maggiore di nuovi acquisti online di beni di consumo negli ultimi tre mesi, rispetto al resto popolazione complessiva (41%).  Oltre a FMCG, hanno anche acquistato prodotti di alta qualità online, di cui cosmetici e prodotti per la cura personale,  cibo di qualità ed elettronica personale. Inoltre, 66% di loro ha dichiarato di voler aumentare il consumo online.

Lo studio conclude che le donne della middle class sono spesso le figure decisionali del consumo domestico. Sono diventate la forza principale che guiderà il futuro mercato dei consumatori. Prestare attenzione alle donne e soddisfare le loro esigenze è diventata una scelta inevitabile per tutti i brand

Secondo la Camera di Commercio Italo Cinese, “la Cina rappresenta il secondo mercato al mondo in termini di consumo di cosmetici, secondo solo agli Stati Uniti. Il settore dei cosmetici rimane uno degli ambiti d’investimento più promettenti in Cina. Infatti, i brand cinesi costituiscono solo il 10%del mercato dei cosmetici, dando così ampio spazio agli investitori stranieri. I consumatori cinesi sono sempre più attenti nell’acquisto, valutando non solo la qualità, ma anche i suoi effetti in termini di salute e sicurezza. Le grandi aziende straniere godono di una vasta reputazione per quanto concerne la sicurezza dei loro prodotti e forse è proprio questo che garantisce loro un vantaggio rispetto ai brand cinesi. Un’altra caratteristica che mostra il cambiamento di gusti dei consumatori cinesi proviene dal Giappone e si tratta del crescente utilizzo di prodotti ‘cosmeceutici’ (Okomp), ossia prodotti che combinano caratteristiche cosmetiche e farmaceutiche”.

Tuttavia – secondo The beauty observer – alla Cina non fa più solo gola l’Italia, in quanto interessata all’acquisto dei nostri marchi storici, ma ora pensa a migliorare la propria produzione di cosmetici tanto che il polo manifatturiero di prodotti e packaging dell’area di Hangzhou ha raggiunto le proporzioni di una città.

Fonte: Nielsen