Ennesima operazione di rebranding per uno dei massimi marchi del lusso. Ultima di una lunga serie, anche la maison Balmain cambia logo e va in una direzione in totale controtendenza con lo stile di abiti e accessori. Va nella direzione del minimalismo estremo, in linea però con l’estetica delle confezioni. Dall’eccesso delle collezioni, al puro minimal di packaging e logo, che verrà lanciato in concomitanza con le collezioni 2019 e che è stato svelato, in antepremia, da Vogue e riporeso da Pambianco news.
IL PACKAGING
Cartoncino teso kraft, bianco puro, fustellatura al vivo per l’incasso dei flaconcini di smalto a tinte forti, come è uso della maison, per la confezione multipack di nail polish. Stesse linee pure per packaging del profumo, trasparente, che ricorda i flaconi dei farmaci. Scritte nere in campo bianco, anche per l’etichetta in carta. Unico vezzo lo spruzzatore old style, nero, come la chiusura.
Linee pure, bianco totale, forme geometriche, logo disassato rispetto al centro della confezione, informazioni obbligatorie sul retro per le scatole.
LOGO STORICO DELLA MAISON BALMAIN
LANCIO VIA SOCIAL PER BURBERRY
E’opera del designer Tony Saville il nuovo logo di Burberry, voluto dallo stuilista Riccardo Tisci, al suo ingresso nella storica casa di moda londinese e lanciato lo scorso settembre. Il logo rivisitato è stato declinato anche un monogramma beige in campo rosso (i colori tradizionali della stampa tartan di Burberry), che ha ricoperto le facciate dei negozi e i bas della capitale britannica.
LA SEMPLIFICAZIONE SECONDO HEDI SLIMANE
Il direttore creativo Hedi Slimane, artefice del recente rilancio del prestigioso marchio Yves Saint Laurent e, oggi, in forze a Celine, è un convinto fautore della semplificazione dei loghi. Della scelta di un font contemporaneo e leggibile, quanto della riduzione di ogni superflua ridondanza, ha nutrito la sua cifra stilistica, fino a trasformare il marchio Yves Saint Laurent in un semplice, quanto efficace Saint Laurent. Fedele proprio credo “less is more”, anche a Celine è subito intervenuto sul logo, eliminando l’accento, ottendo cos’ un logo riproporzionato e bilanciato.
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